DEFERIMENTI
Quello dei deferimenti non è un argomento di cui scriviamo volentieri, poiché uno sportivo a nostro avviso dovrebbe essere soggetto eticamente irreprensibile. Purtroppo non sempre è così: già l’articolo 1 del Codice di Giustizia sportiva aiuta a ricordare che “Le persone e gli organismi comunque soggetti all’osservanza delle Norme Federali devono mantenere condotta conforme ai principi della lealtà, della probità e della rettitudine nonché della correttezza morale e materiale in ogni rapporto di natura agonistica, economica e sociale”.
L’AIAC Novara & VCO è sempre attiva per far rispettare i regolamenti, privilegiando prima l’aspetto preventivo (ricordando periodicamente le norme da rispettare) per poi adoperarsi laddove, ciò nonostante, sono avvenute violazioni. Se ne farebbe volentieri a meno, per tre semplici motivi:
1) Se si rispettassero le regole, sarebbero tutti più contenti.
2) Presentare un deferimento non è semplicemente scrivere un resoconto dei fatti: è investire tempo (tanto) e acquisire prove. Solo così la violazione potrà essere sanzionata e non si rischia di passare da delatori (con tutte le conseguenze del caso).
3) Alcuni episodi irregolari non sono portati a conoscenza dei consiglieri e così l’associato può pensare che ci sia un trattamento “ad personam”. Niente di più falso: Aiac Novara & VCO, quando ne ha avuta notizia, non si è mai tirata indietro, davanti a nessuno e l’elenco sotto riportato ne è la chiara dimostrazione. Se ci fosse un comportamento corretto di tutti, non ci sarebbe spazio per queste illazioni.
Il buon Stefano Ariatti, nostro indimenticato presidente, pur in epoca ben più difficile, non si era sottratto a quest’ aspetto e quindi non è solo da ieri che Aiac Novara & VCO è attivo.
Noi continuiamo, a tutela di quegli allenatori che rispettano le norme e non devono essere prevaricati nei loro diritti da colleghi scorretti.
Le pratiche di quest’ultimo decennio sono tutte finite con la squalifica del tecnico oggetto del procedimento (e laddove previsto, anche con multe a società e inibizioni a dirigenti), frutto di una qualità delle richieste di deferimento che ci è stata riconosciuta anche da diversi collaboratori dell’Ufficio Indagini. Soddisfazione sì, ma l’obiettivo sarà di non inoltrare più richieste di deferimento poiché non ci saranno situazioni irregolari. Utopia? Ai posteri la sentenza.
Noi, a rimarcare l’elevato lavoro svolto, vi riportiamo (sperando di non aver omesso nulla) quanto fatto dal 2000 in poi, con un inciso: chi ha sbagliato ha pagato ma poi torna “pulito”, e non ci sembra giusto mandare ai posteri un errore per il quale si è pagato il fio.
Cosa diversa raccontare l’attualità, anche perché in molti pensano che l’Associazione non abbia fatto nulla su alcune situazioni e così non è: ma è doveroso ricordare, oltre ai distinguo tra giustizia sportiva e giustizia civile, che “sino a condanna, nessuno è colpevole”
Chiudiamo con un invito: l’Associazione non può essere dappertutto ed è doveroso per ogni tesserato a conoscenza di situazioni irregolari segnalarle. Non è con l’omertà che si migliora.